Incontro formativo

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Il 17 maggio scorso, si è svolto l’incontro formativo tra il nostro personale e l’avvocato Gianluca Molina, Presidente delle Autorità Regionale di Protezione ARP1 (per i Comuni di Chiasso, Morbio, Vacallo, Breggia, Balerna) e ARP2 (Mendrisio, Coldrerio, Castel San Pietro, Brusino, Riva San Vitale).
Le sedici ARP Cantonali intervengono a favore di adulti e minori in situazioni bisognose di aiuto e di assistenza. Esse sono composte dal presidente (che per legge è sempre un giurista), da un segretario (che generalmente è di formazione pedagogico-sanitaria) e da membri dei comuni (che generalmente delegano gli assistenti sociali). Le principali misure cautelari che possono adottare le ARP sono l’assegnazione di una curatela oppure di un ricovero imposto.
 

Tutte le misure imposte dalle ARP seguono il principio di oggettività, proporzionalità e valutazione costante nel tempo (una misura può essere temporanea e revocata se le condizioni si modificano). Altro caposaldo delle misure adottate dalle ARP (e dell’ordinamento giuridico svizzero in generale) consiste nel permettere sempre alla persona di autodeterminarsi e nel valutare i potenziali effetti di una limitazione delle proprie libertà individuali, come ad esempio al momento di ordinare dei ricoveri coatti.
Le misure di curatela sono di vario genere: da curatele di tipo amministrativo (un aiuto nella gestione finanziaria) a misure che integrano decisioni più ampie (dette “Curatele generali”) tra le quali, quelle di tipo terapeutico. Quest’ultime sono in stretta relazione con l’incapacità di discernimento della persona.
Per evitare eventuali vuoti decisionali e di responsabilità, l’avvocato Molina insiste sull’importanza degli strumenti del “Mandato precauzionale”, attraverso il quale ogni maggiorenne capace di discernimento può incaricare una persona di fiducia di rappresentarlo nell’amministrazione dei suoi beni in caso di perdita di tale capacità, e delle “Direttive anticipate”, la delega ad una persona per le scelte terapeutiche.
 

Come ha sottolineato il Direttore ACD, la Legge Cantonale sull’Assistenza e la Cura a Domicilio LACD impone al Servizio l’universalità di accesso, il coordinamento territoriale delle situazioni di cura e degli Enti di appoggio nonché l’integrazione di prestazioni sociali, assistenziali e sanitarie sotto lo stesso tetto. Le entità Spitex commerciali private non devono soddisfare questi criteri lasciando spesso al settore riconosciuto d’interesse pubblico la gestione di queste persone. Di fronte a questi dati di fatto, il Servizio si trova spesso confrontato con casistiche complesse dal punto di vista socio-sanitario ed, di conseguenza, interagisce con una certa costanza con le ARP. Per questa ragione una seconda parte dell’incontro è stata dedicata a domande da parte del gruppo infermieri e dall’assistente sociale ACD su procedure e situazioni che hanno posto delle criticità da una parte e dall’altra e su come è possibile migliorare la già buona collaborazione. ACD ribadisce l’importanza ed il ruolo fondamentale che ricoprono i curatori nel permettere il mantenimento delle persone. Una condivisione costante di metodologie di lavoro e confronti premetterebbe l’ottimizzazione della cooperazione.

La redazione