Giornata nazionale dell’aiuto domiciliare e convegno ACD, sintesi e spunti di riflessione per il futuro

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Anche quest’anno ACD ha celebrato la giornata nazionale del suo settore e, come da consuetudine, ha dedicato un momento di approfondimento scientifico e divulgativo con esperti del settore. Quest’anno si è parlato di cura delle ferite, salute psichica e molto altro.

 

L’Associazione per l’Assistenza e la Cura a Domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio ACD ha organizzato un convengo in occasione della giornata nazionale dell’aiuto domiciliare, svoltasi quest’anno sabato 04.09.2021.

Il tema della mattinata era incentrato sulle specializzazioni infermieristiche presenti all’interno dei Servizi riconosciuti d’interesse pubblico.

Il Direttore Frischknecht ha evidenziato l’evoluzione di ACD marcata da un forte incremento negli ultimi quindici anni delle ore d’intervento infermieristiche (rispetto, ad esempio, degli interventi per l’economia domestica). Crescita dovuta a varie ragioni: demografiche, interne al sistema sanitario con la riduzione delle durate di soggiorno ospedaliere e la volontà del Dipartimento Sanità Socialità DSS di favorire l’assistenza e la cura a domicilio. Non da ultimo la gestione a domicilio di pazienti con malattie croniche apre al mondo infermieristico, in stretta collaborazione con il medico curante, delle opportunità professionali importanti nella gestione del paziente.

Infine, il Direttore ACD rende attenti che la cura specialistica deve integrassi con la cura di base, due facce di una stessa medaglia. È per questa ragione che il congresso ha voluto presentare due specializzazioni che sembrerebbero essere all’opposto: la cura della lesione con risvolti molto tecnici, protocollati, scientifici e la cura in salute mentale con indirizzi personalizzati e creativi.

Il Consigliere di Stato De Rosa ha ribadito la volontà del DSS nel favorire l’ulteriore sviluppo del mantenimento a domicilio, promuovendo approcci integrati tra i partner ed alta professionalizzazione. A tale proposito informa che il Consiglio di Stato ha elaborato un importante piano di azione in ambito formativo, per rispondere al fabbisogno crescente di personale pronto a rispondere ai bisogni complessi degli utenti. Ha aggiunto che l’impegno sarà “altamente sfidante” per i servizî domiciliari.

Sandra Bianco, specialist ACD nella cura delle ferite e Pamela Mafferini, specialist presso l’ambulatorio ferite dell’Ospedale Beata Vergine, hanno presentato l’offerta dei due rispettivi Enti. Hanno ribadito con forza che il loro approccio clinico nella gestione delle ferite complesse è fortemente improntato alle evidenze e agli standard internazionali; non da ultima, viene ribadita anche l’importanza della collaborazione tra i due Enti.

La sig.ra Bianco ha evidenziato l’importanza d’integrazione dei medici territoriali nel piano terapeutico, nella scelta dei prodotti e il plus valore di ACD che, grande all’intervento delle equipe multidisciplinari ed alle passerelle comunicative tra le prestazioni di base (ad esempio l’igiene svolta dagli assistenti di cura), permette un approccio non solo tecnico, clinico-terapeutico ma anche preventivo.

I medici curanti del territorio Edy Massera e Vanni Manzocchi hanno evidenziato l’importanza di un buon tandem tra infermiera specialista ed il medico. Quest’ultimo si occupa principalmente dell’evoluzione della patologia all’origine della ferita (il diabete, problemi circolatori, ecc.), lasciando una buona autonomia all’infermiera con la richiesta però di feedback regolari. 

Il Dr. Marco De Monti, chirurgo e responsabile dell’ambulatorio, ha presentato l’importante piastra diagnostica che rappresenta l’ospedale per questi pazienti.

La seconda parte della mattinata è stata incentrata sul tema del benessere e della salute mentale. Il lavoro svolto da solo al domicilio e la grande responsabilità intrinseca alla professione, comportano inevitabilmente stress endogeno.

Attraverso piccole provocazioni sensoriali, esercizi respiratori e di body work, l’attore Dante Carbini ha voluto mettere in evidenza l’importanza delle tecniche individuali di gestione delle emozioni.

Intitolando il suo intervento “le ferite dell’anima”, lo specialista clinico ACD in salute mentale Rosario Salerno ha evidenziato la delicatezza comunicativa tra l’operatore e l’utente.

La relazione si carica di aspettative reciproche e di proiezioni sul passato, presente e futuro. Il paziente in salute mentale deve riappropriarsi del controllo della sua quotidianità. Ad esempio, un atto apparentemente banale come una passeggiata ha un “pre” (l’investimento motivazionale nel farla), un “durante” (l’apertura del paziente alla sua vita) e un “post” (cosa ha provato ed il lavoro sulle emozioni). La cura ha spesso dunque dei risvolti individuali e poco standardizzabili perché la quotidianità è soggettiva all’individuo. Nel contempo, anche Salerno, ribadisce l’importanza dell’équipe quale rete interna di supporto al paziente.

Infine, la Vice-Presidente ACD Claudia Canova ha presentato una serie di cortometraggi intitolati “Le cose invisibili”. I filmati traducono poesie e racconti scritti dagli operatori nel rappresentare tutto i lati nascosti della professione: le fatiche nella riorganizzazione dei piani di lavoro quotidiani, il ruolo della tazza di caffè sempre pronta, i tanti e diversi desiderata degli utenti che si cerca di accontentare, ecc.