Cura delle transizioni, cosa ci siamo detti e cosa faremo

cura delle transizioni acd

L’evento “Cura delle transizioni” ha riscosso molto consenso e ha permesso interessanti riflessioni. Ecco un sunto della giornata e dei preziosi appunti per approfondire le tematiche più complesse e attuali.

I passaggi tra i vari attori del sistema sanitario (ospedale, strutture di soggiorno temporaneo, cure domiciliari, strutture dedite alla disabilità, case per anziani, ecc.) sono momenti delicati per il paziente rispettivamente per i familiari.

In un contesto di utenti sempre di più affetti da malattie croniche, polipatologie e anziani, la continuità di cura (ad esempio, in termini di prescrizione farmacologica o la preparazione della casa equipaggiata con mezzi ausiliari prima della dimissione dall’ospedale) permette la sicurezza, la qualità assistenziale e limita una potenziale riammissione in acuto.

Questi temi sono stati affondati nel primo appuntamento del progetto InteReg City For Care tenutosi il 19 ottobre 2021. Le Dr.sse Emanuela Guarisco ed Vincenza Iannone hanno presentato la struttura delle dimissioni protette dell’Azienda per la Tutela della Salute della ATS Brianza.

ATS gestisce circa 4'200 posti letto di vario tipo (ospedale acuti, letti di sollievo, letti in cure palliative, ecc.) con un bacino di 1 milione e 300 abitanti. La gestione avviene attraverso un sistema di approfondite valutazioni mediche ed infermieristiche, un fitto lavoro di équipe multidisciplinare tra medico del territorio e dell’ospedale, infermiere del territorio e dell’ospedale, psicologo, assistente sociale ed incontri regolari con il paziente ed il familiare.

Rita Pezzati prof.ssa Supsi, psicoterapeuta/psicologa, è partita dalla visione soggettiva del familiare e dell’utente. Cosa significa essere un familiare curante? Cosa significa per lei/lui e l’utente un momento di transizione e di cambiamento con una inevitabile dimensione di potenziale incertezza sul futuro?

Il paziente può essere affetto da una demenza oppure, in ospedale può essere molto spaventato dal futuro che lo attende e che non controlla. Il rischio è la chiusura e la non comunicazione con il modo che lo circonda, familiare curante incluso. Nel contempo quest’ultimo “vuole donare”, “vuole darsi”.

Questa situazione può creare un cortocircuito emozionale e neuro-psicologico a livello del cervello limbico (detto cervello emozionale). Da qui l’estrema importanza che riveste il professionista della salute nella mediazione e nelle transizioni della presa a carico (ospedale vs domicilio ma anche domicilio vs casa per anziani).

Infine, Elisa Sberna, infermiera di legame presso ACD ed infermiera Advanced Practice Nurse, ha ripercorso gli oltre dieci anni di attività dell’infermiere di legame dell’Associazione con l’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio.

Le attività prevedono un importante coordinamento con i reparti dell’ospedale nella gestione delle informazioni, sia in dimissione ma anche le informazioni cliniche che ACD fornisce all’ospedale sulla presa a carico antecedente l’ospedalizzazione (qualora l’utente fosse già seguito dal Servizio) ma anche con utente, famigliari e medici curanti del territorio.

Nel corso del tempo si è aggiunga l’attività in relazione alla Casa per Anziani di Arzo ed i suoi letti di cure acute di transizione CAT e i soggiorni temporanei, il centro diurno terapeutico di ProSenectute a Balerna e la collaborazione di ACD con il gruppo Tertianum Comacini di Chiasso (sia per i letti disponibili nel reparto cure che per gli appartamenti protetti).

Da questo prezioso momento di riflessione molti sono gli spunti di riflessione, ACD è intenzionata ad approfondire la tematica delle transizioni con nuovi progetti che speriamo coinvolgano e interessino sempre più i famigliari curanti, anello fondamentale della presa a carico sociosanitaria dei nostri utenti.

Brian Frischknecht