Max Museo e formazione ACD, l’importanza dei punti di vista

acd max museo

 

ACD ha avviato una collaborazione col Max Museo di Chiasso finalizzata a trovare punti di connessione tra il mondo dell’arte e il lavoro di tutti i giorni. Ecco le modalità di svolgimento e un report dell’esperienza svolta.

 

Cos’hanno in comune l’assistenza a domicilio e uno dei musei più importanti del Mendrisiotto? Molto più di quanto si possa pensare, e per questo la direzione di ACD e quella del Max Museo hanno creato un percorso ad hoc per offrire ai nostri operatori sanitari (e al nostro personale amministrativo) spunti di riflessione e strumenti provenienti direttamente…dal mondo dell’arte!

Le basi del percorso

Il lavoro svolto a domicilio è rigorosamente codificato e monitorato, e gli operatori sono chiamati ad eseguire una serie di procedure che riguardano i loro interventi a 360°, dalla valutazione del bisogno alla costruzione della risposta, dall’assistenza vera e propria alla comunicazione dei decorsi ai capo-équipe.

Tuttavia, poiché non solo ogni persona-paziente è unico, ma lo sono anche ogni abitazione e ogni situazione contingente e non prevista, nel nostro lavoro è anche importante avere una buona dose di creatività, intesa come un uso razionale della fantasia per risolvere problemi istantanei.

Una delle storie delle nostre pubblicazioni “Le cose invisibili”, “Il pappagallo passepartout”, racconta di come un’operatrice, al diniego di un utente di farla entrare in casa, risolve il problema inventando una simpatica scusa che diventa il lasciapassare per poter svolgere serenamente il suo lavoro.

Pertanto, tutto ciò che è collegato all’arte e alla sua interpretazione, è una sorta di chiave di volta per sviluppare dei punti di vista alternativi e utili al tempo stesso.

Da qui è nato il connubio tra Max Museo e ACD, con la preziosa collaborazione della nostra coordinatrice dei progetti di supervisione del personale e di crescita professionale, Rita Pezzati.

Svolgimento della formazione

Il percorso formativo consiste in 4 incontri tematici presso il Max Museo – 3 per altrettante mostre più un incontro conclusivo che metterà insieme le varie esperienze – a cadenza regolare, sotto l’esperta e gentilissima guida della Direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini che, con spiegazioni chiare quanto esaustive, riesce costantemente a tenere alta l’attenzione dei gruppi.

Il primo di questa serie di incontri è in fase di svolgimento: hanno infatti già partecipato le sottozone di Riva Arogno, Valle di Muggio, Balerna, Chiasso Città, Coldrerio e Mendrisio Extra, mentre sono prossime le visite dei gruppi appartenenti alle sottozone di Montagna, Mendrisio Città, Chiasso Extra, Stabio-Novazzano, Morbio Inferiore e del personale amministrativo.

Senza anticipare troppo i dettagli per i gruppi che devono ancora partecipare, ecco il resoconto di un incontro appartenente a questa prima serie, legato alla mostra che si sta svolgendo attualmente al Max Museo, “La reinterpretazione del classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica”.

Lavoro a domicilio e arte

La prima parte dell’incontro prevede le presentazioni di rito e alcune spiegazioni sullo svolgimento sia della giornata odierna, sia di quelle successive.

Rita Pezzati introduce brevemente il senso generale di ciò che si sta andando a fare, affermando che “la cura richiede la stessa attenzione che hanno gli artisti per la realtà”. In altre parole, l’artista vede il suo soggetto con un occhio esteriore comune a tutti noi, ma poi reinterpreta ciò che vede con il suo occhio interiore, e quindi attraverso la sua soggettività, il suo stile, la sua sensibilità, il suo metodo.

Ma c’è di più. Anche nel lavoro di ACD si incontra quotidianamente la bellezza interiore degli utenti, bellezza legata alla diversità degli spazi di appartenenza con cui si viene a contatto, spesso inseriti in un contesto culturale legato ad un tempo che non è il nostro.

Ingresso e percorso della mostra

Entrati al museo, ai partecipanti viene, prima di tutto, richiesto di compilare un questionario di differenziale semantico, volto ad individuare e definire le caratteristiche lavorative degli operatori. Inoltre, viene assegnato loro un petalo finto sul quale, al termine dell’incontro, sono chiamati a scrivere una parola chiave o una breve frase su ciò che hanno appena visto.

Arriva il momento di iniziare la visita guidata della mostra “La reinterpretazione del classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica” è una mostra legata alla storia della grafica e della comunicazione visiva in generale.

Senza voler entrare in eccessivi dettagli, che lasciamo alla visita individuale di chi non l’ha già fatto, nelle quattro sale si passa dall’esposizione di incisioni fatte con mezzi rudimentali quanto costosi di metà XVIII secolo all’industrializzazione e commercializzazione delle stampe del la metà del XIX secolo. Molti dei nostri operatori sono passati, nell’arco di poche decine di minuti, dall’espressione interrogativa di inizio mostra all’entusiasmo generale di fine percorso.

Una nota particolare va dedicata al metodo di spiegazione della Direttrice del Max Museo, che ha saputo spiegare con molta semplicità ed esaustività un argomento che presenta una sua complessità.

A tal proposito, ringraziamo il Max Museo di Chiasso per aver iniziato con noi questa collaborazione e Rita Pezzati ed il suo team per offrire al nostro personale le giuste chiavi di lettura di un percorso che, come abbiamo visto, è, al di là delle apparenze, molto legato alla nostra realtà quotidiana.